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Cpiub Vincere

Quando a qualcuno piace “vincere facile”.

Apprendiamo di un’altra candidatura alla presidenza del Sindacato Nazionale Agenti. Abbiamo pure letto un’intervista piuttosto interessante al candidato Presidente https://intermediariassicurativi.it/iass-distribuzione-assicurativa/iass-associazioni/elezioni-sna-2023-cambiare-si-puo-con-massimo-pegoraro.html e ci sono anche i punti cruciali del programma che verrà poi diffuso https://issuu.com/malamax56/docs/punti_programmatici_pegoraro_-_sna_new_web.
Incredibile. Intanto veniamo (piacevolmente) smentiti nel merito dell’esistenza di altre candidature oltre quella che viene data come tradizionale, consolidata ed inamovibile di Claudio Demozzi.
Evidentemente tutto questo consenso unanime (come la propaganda si sforza di far credere!) il Presidente in carica non ce l’ha. Un segnale estremamente positivo ed incoraggiante per l’intera categoria.
Adesso l’occasione di “cambiare canale” ci sarebbe pure, visto i programmi del monopolio della “televisione di Stato” cui avete assistito fino adesso. Se poi le qualità per essere eletti sono solo la “bella presenza”, la “favella” ed il titolo di “dottore”, ebbene questo candidato Presidente ha praticamente già eguagliato quello in carica.
Sempre il potenziale Presidente non ha fatto niente per la categoria al pari di quello in carica che invece ha fatto ben poco. Ed anche in questo sono (quasi) eguali. Magari la differenza sta nel fatto che il primo non ha condotto lo SNA neanche per undici minuti mentre il secondo è in carica da ben undici anni, ma anche questo sembra essere un dettaglio irrilevante a fronte di qualità essenziali come bella presenza, favella e titolo di studio.
A questo punto perché non cambiare? Nel merito del titolo “Cambiare si può” che il Comitato a supporto di questo candidato si è voluto dare, potremmo solo eccepire che quello giusto sarebbe “Cambiare si deve”.
In verità in SNA non abbiamo ben capito come funzionano le candidature al fine di “cambiare” ovvero creare “alternative” elettorali come Democrazia vorrebbe. Se proviamo a leggere i siti dello SNA non v’è traccia alcuna di candidature e/o candidati, manco quella di Demozzi è dato rinvenirsi (per quanto sembra essere scontata).
Ci siamo quindi documentati circa le modalità di elezione del Presidente SNA. Nella prassi, pare che tutto parta da riunioni delle assemblee provinciali che esprimono un mandato di voto in favore di un candidato piuttosto che di un altro.
Qui le domande (che come sempre ci facciamo solo noi) nascono spontanee ed a raffica: Ma come fanno queste sezioni provinciali a dare un “mandato di voto”? come lo danno se non sanno neanche loro chi sono e quanti sono i candidati? un mandato di voto delle sezioni provinciali non dovrebbe essere conferito sulla base di uno straccio di programma? E questi programmi e candidati non dovrebbero essere comunicati per tempo ed in via preliminare alle sezioni provinciali? Si scopre solo in fase di Congresso elettivo chi sono i candidati ed i relativi programmi? Come funziona? I candidati fanno un loro discorso per convincere la platea dei delegati provinciali che però hanno già ricevuto un mandato di voto in favore di uno che suppongono essere il candidato? e se il discorso di un Candidato è più convincente di quello per il quale al delegato è stato detto di votare? che fa il delegato presente, tradisce il mandato di voto della provinciale? E che le fanno a fare queste riunioni provinciali?
Ed ancora: Non si dovrebbero comunicare la data delle elezioni con un congruo lasso di termine? Non ci dovrebbe essere un termine per le candidature e la presentazione dei programmi?
Praticamente l’Esecutivo Nazionale decide a suo piacimento quando convocare il Congresso elettivo e lo può fare anche dando un preavviso di poche settimane. Lo convoca in un luogo non agevolmente raggiungibile che presuppone nel volgere di poco tempo un’organizzazione difficoltosa con prenotazione di aerei e di traghetti.
In tutto questo si dà per scontato (non ci pare infatti che ci sia alcuna ufficializzazione nel merito) che il Presidente uscente sia anche quello subentrante ed in via preventiva tutte le provinciali fanno convogliare su di lui un voto.
Nella comunicazione di “convocazione congresso” e nella relativa scaletta dei lavori, il Presidente stesso si riserva in apertura un suo primo monologo su “relazione morale e finanziaria dell’EN”. Relazione morale ? relazione finanziaria? Ma non avete già approvato il bilancio nel recente Comitato centrale?
Dopo la relazione del Presidente a carattere “morale”, il Presidente ha previsto in scaletta degli interventi sulla SUA stessa relazione, per poi riservarsi ovviamente un altro monologo in qualità di “candidato Presidente”.
Ma non trovate tutto meraviglioso? Trattasi di Congresso elettivo, signori.
Un Congresso elettivo presuppone l’azzeramento dei ruoli e che i candidati vengano posti in una situazione di “par condicio”.
Perché invece non fate precedere le operazioni di voto dai discorsi dei singoli candidati e subito dopo organizzate dal palco un bel confronto all’americana tra loro? Questo sarebbe veramente utile. E’ troppo pericoloso? Bhe sì, lo è… si rischia di avere le idee chiare su chi votare.
Un’ultima domanda: Ma solo a noi sembra tutta una farsa e che in realtà sembra essere già tutto deciso? Ed allora facciamo gli auguri al “nuovo” Presidente Demozzi al quale “piace vincere facile”.