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FAQ

La revoca per giusta causa di UnipolSai e quella “strana relazione”.

Vi raccontiamo la disavventura di un vostro collega vittima in UnipolSai di un incredibile danno sia in termini economici, che di immagine e professionali.
Questo inconsapevole agente era felice mandatario di altra primaria Compagnia fino a quando non è stato contattato dal responsabile territoriale di Unipolsai che gli ha proposto per l’appunto di diventarne agente.
Nello specifico, la proposta aveva ad oggetto l’acquisizione dell’incarico di delegato assicurativo di un’agenzia il cui precedente responsabile era andato in pensione. L’agenzia (costituita sotto forma di società) venne descritta come un autentico gioiello, una società ben gestita ed organizzata così enfatizzando al massimo “l’opportunità” che gli veniva offerta.
Poco prima di accettare l’incarico, l’Agente è stato invitato dall’amministratore della stessa società/agente a trascorrere un sontuoso fine settimana in località turistica unitamente ad alcuni dirigenti di Unipolsai, tutti ospiti di questo “generoso” amministratore, peraltro neanche iscritto al RUI.
Il povero ed inconsapevole Agente ha così accettato la proposta e la Unipolsai ha riconfermato il mandato all’agenzia con questo nuovo delegato ma in continuità con la gestione precedente. Né in questa data, né tantomeno successivamente, è stato redatto un verbale di riconsegna e consegna in compenso però, a qualche giorno dall’investitura, veniva predisposta dalla mandante una verifica amministrativa, dalla quale non emergeva alcuna irregolarità.
Sin dall’inizio l’amministratore della mandataria, ha escluso il nostro povero agente da tutti gli aspetti economico/amministrativi dell’agenzia e soprattutto dalla gestione del conto separato al quale non aveva accesso in quanto gestito esclusivamente dallo stesso amministratore e da una impiegata.
Di fatto la predetta verifica amministrativa tranquillizzava il neofito delegato assicurativo circa la tanto decantata “solidità” dell’agenzia e, come da accordi intercorsi con la sua ex mandante, cominciava a travasare in Unipolsai il suo portafoglio personale.
Un audit efficiente e puntuale quello di UnipolSai che, a distanza di quasi tre anni, predispone altra verifica amministrativa per mezzo della quale viene invece “appurato” che l’agenzia era già protagonista da anni di gravissime irregolarità gestionali (ancor prima quindi dell’ultimo incarico).
La società mandataria risultava infatti responsabile di una scientifica attività di emissione e storno di polizze vita a premio unico con appropriazione dei relativi premi versati dai clienti e che a consuntivo, veniva a determinare una movimentazione irregolare di oltre 4,5 milioni di euro di premi assicurativi (!?).
Per non parlare del personaggio al quale la UnipolSai ha consentito di svolgere per anni il ruolo di Amministratore di una propria società/agente, senza che avesse i minimi requisiti di legge.
La UnipolSai infatti ha acconsentito alla nomina ed all’esercizio del ruolo di amministratore di una società/agente, in totale dispregio all’art. 112 del Codice delle Assicurazione che al punto 5- bis così stabilisce “ai fini dell’iscrizione nella sezione del registro di cui all’art. 109, comma 2, lettera d), la società fornisce indicazione dei dati identificativi della persona fisica responsabile, nell’ambito della dirigenza, della distribuzione assicurativa. Tale soggetto deve possedere adeguati requisiti di professionalità e onorabilità individuati dall’Ivass con regolamento”.
Questo amministratore era considerato da Unipolsai come un vero e proprio Agente Generale, presenziava addirittura alle riunioni degli agenti ed ai Road Show della Compagnia.
Ma qui viene il bello. Abbiamo scritto alla Compagnia, contestando la vicenda ed adombrando il generico sospetto di qualche “strana relazione” tra questo amministratore e qualcuno del management della stessa Unipolsai.
Ci risponde “un Procuratore”, contestando i fatti ma, udite udite, nel merito della “strana relazione” così puntualizza: “Dobbiamo, però, stigmatizzare alcune affermazioni riportate nella sua lettera che mirano a strumentalizzare l’operato di alcuni nostri collaboratori per questioni che, al più, attengono alla loro vita privata e sulle quali riserviamo ogni ulteriore iniziativa”.
La nostra ampia e generica formula circa la “strana relazione” tra amministratore della società/agente ed un dirigente di Unipolsai, viene quindi confermata dal Procuratore incaricato della risposta, quale circostanza attinente “la vita privata degli interessati”.
Complimenti al management di Unipolsai.
Tutta questa vicenda si è conclusa con la (forse già pianificata) revoca per giusta causa a carico della società/agente ma soprattutto con la radiazione dal RUI del povero delegato assicurativo che sembra essere l’unico soggetto ad aver pagato “il conto” nonostante del tutto estraneo ai fatti.