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Mandateli a casa, finché siete in tempo !

Oggi è il 13 gennaio 2023, nella notte di undici anni fa un comandante di nome Schettino sceglieva per puro esibizionismo di far naufragare sugli scogli a ridosso dell’isola del Giglio la nave Concordia.
Quella stessa notte, venne scelto un comandante di nome Demozzi che sta facendo naufragare sugli scogli la “nave SNA”. Strane coincidenze.
Il “naufragio” si sintetizza con il venir meno di quello che dovrebbe essere il ruolo principe di una qualsiasi rappresentanza Sindacale: tutelare la categoria (!). Parliamo di battaglie vitali come il rinnovo dell’ANA e/o la reddittività delle agenzie.
La prima tutela in assoluto dovrebbe essere 
proprio il rinnovo dell’Accordo Nazionale Agenti 2003, peraltro una delle priorità dichiarate da quell’Esecutivo SNA che nella notte tra il 13 ed il 14 dicembre 2012 sconfisse la concorrenza.
Parliamo di un Accordo Nazionale di per sè già obsoleto nel 2012.
A quasi vent’anni dalla sua entrata in vigore, quell’Accordo disciplina tutt’oggi i rapporti tra Compagnie ed Agenti, specialmente nella fase cruciale dello scioglimento contrattuale.
Un Accordo Nazionale già scritto in maniera ambigua a danno degli agenti e che oramai risulta tanto “tossico” per questi ultimi, quanto “profittevole” per le Compagnie. Nel merito delle rinnovo le ipotesi sono due: o dalle parti di via Lanzone manca la volontà di rinnovare l’ANA, oppure manca la capacità.
A nostro modesto avviso, manca proprio la volontà.
Lo testimonia l’ultimo insulso ricorso alla AGCM che stronca definitivamente qualunque ipotesi di rinnovo. Il sospetto è che SNA abbia deciso di fare da sponda alle controparti per non rinnovare l’ANA.
La storia ci insegna che con la classica “questione di principio” si riesce a giustificare di tutto. Se poi non hai neanche bisogno di giustificarti perché la platea che ti appoggia non chiede conto di nulla ma appoggia ed applaude a prescindere, meglio ancora.
Nell’imminenza dell’elezione del lontano 2012 Demozzi ebbe a dichiarare: «La mia lista ha proposto un programma credibile in cima al quale sono presenti le parole distensione e diplomazia».
Al momento la “distensione” è l’unica cosa che si sta concretizzando: La categoria è bella che distesa sul pavimento. Quasi esamine.
Tuttavia se chiedeste a lor signori se in questi undici anni abbiano commesso degli errori, vi risponderebbero senza indugio “NO”. Colpe ed errori sono sempre ascrivibili agli altri, che si chiamino Ania, Gruppi agenti, Ivass, oppositori interni, Sindacato concorrente (che non a caso è praticamente nato quella fatidica notte del 13.01.2012 !), poco importa.
Mentre la “nave SNA” cola a picco, chi la governa indisturbato da ben undici anni si autoincensa (cosa sarebbe SNA senza questa classe dirigente?) e dà ordine all’orchestra sul ponte di continuare a suonare.
E gli orchestrali suonano obbedienti (!).
Congressi, riunioni, tour identitari, campagne di raccolta fondi e di iscrizioni, eventi on line, interviste e riviste autocelebrative, corsi e ricorsi e tra un pò si debutta con gli eventi web tv. Tutte “cose” che normalmente rappresenterebbero l’addendum al lavoro di tutela della categoria, non certo l’essenza.
Se poi qualche passeggero della “nave SNA”, avendo intuito l’antifona, si rifiuta di farsi ammaliare dall’orchestra, viene addirittura espulso a vita per il tramite dell’altra orchestra, la “Probiviri Rock band” il cui responso di ergastolo potrebbe essere rivisto dall’ultimo gruppo musicale la “commissione deontologia Soft band”.
Il “cocktail” tra distrazione di massa, modi autoritari di repressione, bella presenza e buona favella, sembra essere la giusta ricetta per ipnotizzare un’intera categoria che, ad onor del vero, non chiede nient’altro che farsi ipnotizzare.
A partire da oggi, tiriamo giù la maschera a questo Esecutivo Nazionale SNA ed iniziamo un ciclo informativo quanto mai interessante, toccheremo argomenti spinosi che vi vengono abilmente sottaciuti come EBisep, bilanci, stipendi, Assicurmed e molto molto altro ancora.
Carissimi agenti SNA, è mai possibile che alla luce della gloriosa e centenaria storia di questo Sindacato non siate in grado di esprimere un’alternativa a tutto questo? Trovatevi un altro Esecutivo ed un altro Presidente, magari meno avvenente, magari con meno abilità oratorie, ma con l’animo del Guerriero e non certo quello (fasullo) del “politico”.
Mandateli a casa. Mandateli a casa, finché siete in tempo e non credete alla barzelletta che vi racconteranno per la quale ci stiamo accanendo contro il Sindacato Nazionale Agenti o, peggio ancora, contro il suo Presidente (!?).
Sono i risultati ed i comportamenti di questi signori ad imporvelo, perché se nel prossimo Congresso vi ritroverete a celebrare una “vittoria” al TAR ed il “salvataggio” del Fonage, vicini vicini e con i cuori che battono all’unisono, significa che siete già affondati.

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dott. G. Sostegno