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Ultimo Tre Poltrone

“la pagliuzza e la trave”-3^ parte- il poltronificio

Analizzare le vicende dello SNA è un qualcosa di talmente divertente che non ha eguali. Sono un concentrato di contraddizioni ed ambiguità che si consumano alla luce del sole, ma la cosa ancor più divertente è che tutti fan finta di niente.
Nessuno commenta, nessuno obietta, nessuno osa eccepire nulla.
Un silenzio assordante che a quanto pare “rompiamo” solo noi. E rompiamo allora.
Avevamo scritto dell’orientamento della Corte di Giustizia europea e dell’Agenzia delle Entrate che “sconsigliavano” la presenza di amministratori comuni tra società di servizi ed Esecutivo dell’Associazione “no profit”. Per le potenziali conseguenze, lo SNA era sicuramente al limite in quanto aveva, pensate un pò, un Amministratore (Marcello Bazzano) in comune con lo S.N.A.S. SRL.
Ebbene è di qualche giorno fa la decisione del Presidente SNA di porre rimedio alla vicenda: Ha deciso infatti che tutti e tre gli amministratori della S.N.A.S. srl debbano essere membri in carica dell’EN del Sindacato Nazionale.
Si sarà detto:“Ah sì, è sconsigliabile averne uno in comune? Ma io sono pur sempre il RE, per cui ne nomino tre su tre !”
A Marcello Bazzano, infatti, ha aggiunto Emiliano Ortelli in qualità di neo Presidente del consiglio di Amministrazione della stessa SNAS srl e Maurizio Ragni, questi ultimi vanno a sostituire gli amministratori che non appartenevano all’Esecutivo Nazionale del Sindacato. Ha risolto il problema insomma e per di più tutti fanno pure gli auguri ai nuovi amministratori…Boh !!!
Il RE così ha deciso. Manco a dirlo, i tre Consiglieri coinvolti non eccepiscono nulla nel merito, per quanto li possiamo ben comprendere dal momento che l’incarico di Amministratore della SNAS srl è remunerato. A quanto pare in questi casi l’interesse personale per le “tre poltrone” viene in subordine rispetto a quello generale, a maggior ragione se il “poltronificio” viene autorizzato dal RE in persona.
A proposito dei compensi elargiti dalla S.N.A.S. Srl: i bilanci di questa società di capitali di proprietà al 100% dello SNA ed ora anche amministrata direttamente dall’Esecutivo dello stesso Sindacato, parlano di una media annua di 330 mila euro quale “valore della produzione”. Di questi, quasi il 70% viene destinato a “costi per servizi” che coincidono con compensi ad amministratori e formatori. Per quanto le proporzioni non siano note, sarebbe però interessante sapere i nominativi che figurano tra i c.d. “formatori”. Chissà, provate a chiedere.
Se i neo amministratori della società di servizi non sollevano alcuna obiezione nel merito del loro contestuale status di componenti dell’Esecutivo Nazionale, lo stesso dicasi per l’intero EN dello SNA. Ma anche il Consiglio direttivo ed il Comitato dei Gruppi aziendali non si esprimono, per non parlare del silenzio del Collegio Sindacale, vale a dire quello che sulla carta dovrebbe controllare l’amministrazione del Sindacato e vigilare sull’osservanza delle Leggi e dello Statuto.
Un mondo silente ed accondiscendente 
quello dello SNA, rispetto all’operato del suo Presidente. Un mondo che tuttavia nel leggere le nostre news si innervosisce tantissimo e non se ne comprende il motivo visto che per loro “non siamo meritevoli di considerazione, in quanto non siamo Agenti e non siamo neanche iscritti al RUI”.
E’ un po’ come la barzelletta di Totò che viene ripetutamente preso a schiaffi in mezzo alla strada da un tizio che lo aveva scambiato per “Pasquale”.
Il Principe De Curtis giustamente diceva: “e che mi frega? che so’ Pasquale io?”.