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Giustizia

Ricorso al TAR sul provv. IVASS n. 97/2020. Domande che qualcuno dovrebbe porsi.

Apprezzabile l’iniziativa del Sindacato Nazionale Agenti di ricorrere al Tar del Lazio per ottenere la sospensiva del provvedimento IVASS n. 97/2020. Questa è senza alcun dubbio una mossa che conferisce un senso ed un valore all’azione Sindacale ed al principio di tutela della categoria. Occorrerebbe mettere in atto iniziative concrete di questo genere molto più frequentemente di quanto lo SNA non faccia normalmente.
L’esito del ricorso amministrativo si vedrà e ci auguriamo possa essere favorevole. I dubbi purtroppo sono tutti insiti nella Giustizia Italiana che sia essa civile, penale o amministrativa e non certo nella bontà del ricorso. Ma questo è un altro “paio di maniche”, come direbbe qualcuno. Nel frattempo si conferma scelta opportuna che va riconosciuta assolutamente come tale.
Il Presidente dello SNA tuona: “Siano ascoltate le istanze degli agenti di assicurazione !”, ma qualche domanda nel merito di questa imbarazzante esternazione, fossimo in lui, ce la porremmo.
Se infatti un provvedimento IVASS viene comunque emanato nonostante la totale avversione manifestata dallo SNA nella fase di pubblica consultazione alla quale lo stesso Sindacato ha partecipato, qualche domanda ce la porremmo.
Se lo stesso Presidente SNA ammette che nel testo del provvedimento IVASS n. 97 si è addirittura ritrovato delle previsioni ulteriori non esposte neanche nella fase di pubblica consultazione, le domande aumentano esponenzialmente.
Se i players del mercato assicurativo sono fondamentalmente due (Compagnie ed intermediari, iscritti nelle diverse sezioni del RUI) ed il provvedimento IVASS n. 97/2020 in alcune sue parti, sembra palesemente disegnato ad uso e consumo di uno solo dei due, qualche altra domanda ci starebbe pure.
Le dichiarazioni del Presidente Demozzi sono piuttosto eloquenti e più in generale stanno a testimoniare come (anche) per Organi istituzionali come l’IVASS, le istanze degli agenti siano del tutto irrilevanti.
Se gli agenti continuano a dichiarare di rappresentare oltre l’80% del canale distributivo assicurativo, diventa anche difficile giustificare le circostanze di cui sopra con lo “strapotere” delle Compagnie assicurative. In teoria non dovrebbe esserci una posizione di forza esattamente contraria, vale a dire uno “strapotere” degli agenti di assicurazioni ? E se questo potenziale “strapotere” è sempre e solo sulla carta e lì vi rimane, di chi è la colpa al netto di tutte le peculiarità, le divisioni ed i personalismi della categoria?
Se la categoria si ritrova a discutere di presunti “Progetti 51” organizzando meeting on line senza che a nessuno, si ripete a NESSUNO, venga in mente di chiedere alla controparte di mettere nero su bianco questo fantomatico “progetto”, non viene spontaneo fare delle considerazioni?
Se a nessuno viene in mente di chiedere ed ottenere un documento ufficiale di provenienza Allianz Spa attestante il leggendario Progetto 51, che agevolerebbe un eventuale (già difficile con un documento del genere) ricorso all’antitrust, alla AGCM o chi per esso, non sorge qualche dubbio sull’operato di qualcuno?
Visto il trattamento riservato allo SNA, per il futuro, nei confronti dell’IVASS, non sarebbe il caso di porre in essere più iniziative come quella del ricorso al TAR piuttosto che visite istituzionali con baci, abbracci e foto ricordo?
Ma la madre di tutte le domande è il domandone finale: perché ce le poniamo solo noi tutte queste domande e non i diretti interessati?
Quando le istanze di una categoria numerosa ed importante non vengono ascoltate, significa che chi la rappresenta non è in grado di farsi ascoltare. Non è una opinione, è un dato di fatto.
Diceva Malcom X: “Nessuno ti regalerà libertà, giustizia o rispetto. Devi andare a prendertele !”