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Allianz Spa non paga le “maturande” – Parte 2^

Riassunto parte 1^: nel corso delle operazioni di riconsegna gli ispettori allegano al verbale l’elenco delle c.d. “provvigioni a maturare”, trattandosi di scadenze intermedie, normalmente esse vengono incassate quasi tutte. L’ex mandante comunica periodicamente all’agente cessato, mediante estratto conto, il computo di quelle provvigioni che finiscono sul c.d. “conto ex gestione”. Questo è quanto avviene da sempre per tutte le Compagnie, ivi compresa la stessa Allianz spa.
Oggi, seppur in un atto giudiziario, Allianz Spa ha deciso di sconfessare se stessa, l’ANA e la prassi: per questa Compagnia infatti è l’agente che deve dimostrare se nel frattempo l’assicurato ha pagato o meno la rata intermedia del premio.
L’ex agente, dopo la cessazione, ha in mano soltanto l’elenco delle maturande (nome, cognome, numero di polizza, data scadenza, premio e provvigione) quale allegato allo stesso verbale di riconsegna.
Va da sé, che non ha nessun modo per verificare/dimostrare se la Compagnia ha incassato o meno quelle rate intermedie.
O meglio, ce l’avrebbe pure.
Potrebbe infatti recarsi in Comune, pagare per avere i certificati di residenza degli assicurati che figurano negli elenchi, appostarsi sotto casa di ognuno di loro, chiedere se hanno pagato e farsi rilasciare una dichiarazione scritta con allegato documento di riconoscimento. Il povero agente dovrebbe ripetere questi “appostamenti” centinaia di volte, tanti quanto sono gli assicurati che risultano dagli elenchi, sperando soprattutto che nessuno di loro provveda a pestarlo “gonfiandolo come una zampogna”.
E’ quanto dovrebbe fare l’agente per vedersi riconosciute le maturande, almeno secondo le folgorate teorie di Allianz Spa (!!!).
Ironia a parte, ciò che fa più riflettere è il fatto che a distanza di ben due mesi dalla nostra segnalazione, inviata sia allo “SNA” che ala “Tripla A”, abbiamo/avete assistito al più totale SILENZIO sull’argomento da parte delle rappresentanze degli agenti.
Non un cenno, non una richiesta di chiarimenti, non una parola, non una condanna sul comportamento di questa Compagnia che potrebbe rappresentare 
un precedente pericolosissimo per l’intera categoria. Niente di niente.
E’ pur vero che in questo periodo lo SNA in particolare è stato impegnato ad inseguire politici dell’intero arco Parlamentare ed organizzare congressi, ma mai come in questo caso, il silenzio equivale ad un vero e proprio “assenso”.
Allianz Spa insomma può invocare all’occorrenza il principio per cui “è l’agente che deve dimostrare se la Compagnia ha incassato le provvigioni a maturare”.
Ben comprendiamo la necessità per lo SNA di istituire “Commissioni proselitismo” per convincere colleghi ad iscriversi. Se questi sono i presupposti, dovrebbero istituire piuttosto delle vere e proprie “Commissioni atto di fede”: vieni e seguimi.