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Agit o non Agit?

Si è registrata in questi ultimi giorni il cambio di presidenza in seno all’AGIT, l’importante gruppo agenti della Groupama Assicurazioni. Agit  risulta anche essere l’abbreviazione del sostantivo russo agitacija «agitazione». Di “agitazione” il presidente uscente ne ha avuta ben poca, quando gli abbiamo fatto notare un grave andazzo ai danni di una parte degli agenti del Gruppo.
Ci riferiamo alla famosa “polizza fideiussoria” dei “verdi” di Groupama contratta direttamente dalla Compagnia con Coface.
Ribadiamo che per prassi, una fideiussione collettiva di questo tipo vedrebbe contrattualmente impegnati tre soggetti diversi: Gruppo Agenti (contraente), Compagnia garante (fideiussore) ed Groupama Assicurazioni (garantito).
Qualora una Compagnia lo ritenga opportuno, non v’è dubbio che possa contrarre questo tipo di polizza direttamente con il fideiussore, ricoprendo il contestuale ruolo di contraente e garantito. In questo caso però il paradosso sarebbe che in caso di sinistro la Compagnia si ritroverebbe ad escutere una fideiussione per poi restituirla all’escusso (!?).
Se indubbia può considerarsi tale facoltà, è altrettanto indubbio che in questo caso la Compagnia debba farsi carico del pagamento del premio in favore del “gioioso” fideiussore. La gioia del fideiussore riviene infatti dalla certezza d’incassare ogni anno centinaia di migliaia di euro di premi assicurativi a fronte dell’ancora maggiore certezza di non vedersi mai escutere neanche un euro di quella garanzia prestata.
Non v’è assicuratore che non ambisca ad assumere un “rischio” del genere ed è quanto accade da vent’anni per la predestinata Coface.
Il privilegio di essere scelti per questo ruolo, a nostro modesto avviso, dovrebbe indurre per buona creanza lo stesso fideiussore a sdebitarsi in qualche modo con il “benefattore” e la definizione sembra piuttosto calzante nel caso di specie. Siamo tuttavia certi che sia in Coface che in Groupama non difettino le buone maniere.
Se poi il premio assicurativo lo paga addirittura un terzo soggetto completamente estraneo al rapporto contrattuale (gli agenti), siamo al cospetto del non plus ultra sia per il “benefattore” che per il “beneficiato”. Agli acclarati vantaggi per il beneficiato si aggiungono infatti un “indebito arricchimento” in favore della Groupama Ass.ni Spa che da un punto di vista fiscale si traduce nell’abbattimento dell’imponibile, avendo la possibilità di contabilizzare a bilancio un costo in realtà mai sostenuto.
Non v’è dubbio che quest’ultimo espediente consenta di pagare meno tasse.
Gli ex agenti Nuova Tirrena di Groupama hanno una polizza fideiussoria regolare e sono legittimati a chiedere il pagamento delle loro indennità di fine rapporto in un’unica soluzione. Per gli atri agenti di Groupama, questo beneficio non esiste. La loro polizza è contrattata dalla compagnia e serve a pagare meno tasse con i premi pagati dagli agenti.
Riuscirà la nuova presidenza a risolvere questa annosa questione? Il presidente uscente è stato “convinto” che è tutto regolare e non si è “agitato” più di tanto. Vedremo se la presidenza entrante del Gruppo aziendale  sarà sull’argomento “agit” o, in continuità con quella uscente, “non agit” e confidiamo in maniera fiduciosa che possa intervenire sull’argomento con maggiore decisione rispetto alla precedente.