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Risate A.a.a.

Le circolari del Presidente della “Tripla A”

Sin dalla scorsa settimana ci sono giunte diverse segnalazioni da parte di agenti Allianz che ci rappresentavano la ricezione di due circolari della “Tripla A” a firma del Presidente, le circolari sarebbero la n. 59/2019 e la n. 60/2019.

La circolare 59/2019 riporta a quanto pare un “risentimento” della “Tripla A” per un nostro articolo (che il Presidente della “Tripla A” scambia per un “comunicato”), pubblicato in data 30.09.2019 su queste pagine. La circolare informa inoltre gli agenti dell’Allianz di aver “incaricato il Consulente Legale per individuare i passi opportuni per tutelare la onorabilità dell’Associazione Agenti Allianz.”.

Nella circolare n. 60/2019 sono contenute invece tutta una serie di imbarazzanti giustificazioni sul fatto che la “Tripla A” non detenga copia della polizza fideiussoria ex art. 4 ANA degli agenti Allianz ex Subalpina.

Nel merito, il rappresentante della Tripla A segnala innanzitutto le dimissioni del collega di Pavia dall’associazione sin da marzo 2018, ma non è dato comprendersi cosa voglia intendere con ciò (forse per questo non ha diritto a ricevere più nulla dalla Tripla A?).

Ma è solo l’inizio di una patetica sequela di puerili giustificazioni.

Nella circolare infatti il Presidente conferma di aver ricevuto dal collega di Pavia una raccomandata di richiesta (e confermiamo che non si è degnato di rispondergli !) che sostiene aver “prontamente girato ad Allianz essendo la Compagnia contraente della polizza”, avvalorando al tempo stesso il fatto di essere a conoscenza dell’esistenza della specifica polizza. Bene.

Il rappresentante dell’Associazione prosegue “spiegando” agli associati le modalità di adempimento dell’art. 4 ANA. Evidentemente nella considerazione che egli ha dei suoi colleghi, ritiene necessario fornire loro i suoi preziosi rudimenti sulla norma.

Il Presidente infatti spiega ai colleghi che la cauzione può essere prestata anche attraverso un apposito fondo costituito d’intesa tra le parti interessate e precisa che “Gli Agenti ex Ras e Subalpina sono garantiti da una polizza infedeltà (crime), stipulata dalla stessa Allianz con altra Compagnia e il cui premio viene poi dalla Compagnia riaddebitato agli Agenti in proporzione al portafoglio intermediato.”.

Peccato che il Presidente non sappia neanche che la polizza “Crime” richiamata, non sia stata contratta da Allianz Spa ma dalla stessa Associazione da lui Presieduta con la Compagnia AIG per il tramite di un broker come da comunicazione dell’Associazione (ved. circolare) e come confermato dalla stessa interpellata AIG, visto che “voci di corridoio” la davano come soggetto fideiussore (per ottenere la polizza, infatti, sembra necessario rincorrere le “voci” che siano di corridoio o della segretaria della Tripla A !).

Ed ancora, il Presidente prosegue: “Aggiungiamo altresì che la Società che assiste il Collega, intende esercitare quanto previsto dall’Accordo Nazionale Imprese Agenti, che prevede che l’Agente che ha cessato il mandato, può richiedere il versamento immediato delle intere indennità di liquidazione, previa presentazione di una fidejussione per il 30% delle stesse.

In questo passaggio, il massimo rappresentante della Tripla A ammette l’assoluta inefficienza dell’Associazione (ove mai si siano posti il problema !) nel contrastare l’operato della Compagnia che sistematicamente liquida gli indennizzi degli agenti solo al 70% (e poi per il rimanente 30%) nonostante l’esistenza delle polizze fideiussorie ex art. 4 ANA. Analogo discorso vale per il Sindacato Nazionale Agenti, ma su di loro stendiamo un velo pietoso.

Il numero uno della Tripla A conclude la circolare erudendo i colleghi sul fatto che “la polizza infedeltà (crime) non è una Fideiussione e che quindi non può essere utilizzata per ottenere il versamento immediato delle indennità di liquidazione”. Perbacco, noi che chiedevamo la polizza fideiussione per farci degli areoplanini di carta, grazie alla lectio magistralis del Presidente, scopriamo invece che possiamo utilizzarla per ottenere il versamento immediato delle indennità di liquidazione per conto del nostro cliente. D’altronde non si diventa Presidente per caso.

Riepilogando: alla richiesta di produzione della famosa polizza fideiussione, Allianz non risponde, Genialloyd non risponde, AIG conferma di aver contratto per il tramite della “Tripla A” la sola polizza Crime ed invita a rivolgersi ad Allianz, il Presidente della “Tripla A” sostiene di non possederne copia ma di aver prontamente girato la richiesta ad Allianz che altrettanto prontamente lo ha ignorato (a testimonianza del peso specifico della “Tripla A” e di chi la rappresenta !). Non sappiamo se l’IVASS tarda ad intervenire oppure se Allianz Spa non si è degnata di rispondere neanche alle sollecitazioni dell’Istituto di Vigilanza.

Ed ancora: si è rinvenuta comunicazione all’agente del lontano 2008 (vedere comunicazione) dove Allianz Spa fa riferimento all’esistenza della polizza fideiussione con una “primaria” Compagnia ma ben si guarda dal nominarla, nessuno ha contezza dell’esistenza di questa “primaria Compagnia” che ci accontenteremmo essere anche “secondaria” o “terziaria”. Nel frattempo se un agente chiede la liquidazione per intero delle indennità, Allianz Spa si inventa la necessità di dover sottoscrivere una nuova polizza fideiussoria, nonostante l’esistenza di quella contratta con la “primaria” Compagnia. Un pastrocchio a danno degli agenti che non sembra affatto interessare la Tripla A.

Sta di fatto che il dubbio che questa polizza fideiussoria non esista affatto, comincia a diventare piuttosto concreto.

In quest’ultima assurda eventualità, si potrebbero configurare tutta una serie di responsabilità civili e penali a carico sia di Allianz Spa che della “Tripla A”.

Speriamo ovviamente che tutto ciò sia soltanto una ipotesi, ma lo scrivente Studio Professionale Agents Consulting non ripone in Allianz la stessa cieca fiducia del direttivo della “Tripla A”.

Ben comprendiamo, da un punto di vista umano, la soggezione dei componenti e del Presidente del direttivo nei confronti della Compagnia, d’altronde essi stessi sono agenti mandatari e come tali potenzialmente soggetti a ricevere il trattamento subito dall’agente di Pavia. Ben comprendiamo anche l’opportunismo degli equilibri che vi sono tra l’Associazione e la Compagnia, visto che quest’ultima sgrava gentilmente la “Tripla A” dall’estenuante compito di raccogliere le quote di adesione di ogni associato.

Ma è pur vero che tutto ciò mal si concilia con il concetto di “degna rappresentanza”.

Caro Presidente, non è certamente in discussione “l’onorabilità dell’Associazione” (come potrebbe mai esserlo?)  ma efficacia ed efficienza di chi la rappresenta. Le Sue dimissioni sarebbero a questo punto un atto dovuto. Ma ovviamente ciò non accadrà e la vicenda verrà giustificata con scuse sempre più improbabili come quelle elencate nella Sua circolare. In attesa che tutto passi nel dimenticatoio.

Ci auguriamo che il Presidente della “Tripla A” dia seguito quantomeno alle paventate ipotesi di azioni legali nei nostri confronti e non faccia come l’ex Presidente dello SNA che si limitava a “sbandierarle” inter eos. Magari dopo aver sottoposto al consulente legale anche questa nostra news, che per il numero uno della Tripla A rimarrà pur sempre un “comunicato”.

In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario diceva George Orwell.