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Disobbedienza 4

La “disobbedienza civile ad oltranza”: Che meraviglia !

Leggiamo di una sorta di “disobbedienza civile ad oltranza” promossa dallo SNA nel merito del Preventivass. Osserviamo in primo luogo che rispetto al fare editoriali, scrivere letterine all’Ivass e promuovere convegni sull’argomento, questa iniziativa appare già come un qualcosa di più “audace” (quantomeno nell’immaginario di chi l’ha partorita !).
Premesso che la vicenda funge oramai da elemento di “distrazione di massa” rispetto alle reali problematiche della categoria, noi, come al solito, andiamo in controtendenza.
Cari signori dello SNA, a nostro modesto avviso avete messo in campo un’iniziativa del tutto sterile che potrebbe tramutarsi in qualcosa di estremamente deleterio. Vi spieghiamo il perché e magari ci permettiamo di darvi qualche suggerimento (provocatorio) su cosa dovreste fare veramente 
se ambite ad un modello di lotta “audace” e soprattutto efficace.
Se fra gli agenti che si dovessero cimentare in questa presunta “disobbedienza civile”, ce ne dovessero essere quattro o cinque che stanno sulle balle alla Compagnia, essi potrebbero essere revocati dal mandato con tanto di motivazione. Tutti gli altri che “disobbediscono”, potrebbero essere revocati all’occorrenza o in qualsiasi momento faccia comodo alla Compagnia. Nella migliore delle ipotesi, intimoriti nelle verifiche amministrative.
Il Presidente Demozzi ha detto che chi applica questa forma di “disobbedienza” è sotto tutela sindacale (!?). Ma sotto tutela sindacale di chi ? E cosa fareste in una delle potenziali revoche di cui sopra? Vi legate al portone dell’agenzia? indirizzate l’agente revocato all’Avv. Malandrino per farsi assistere e pagargli le parcelle? Vi fate carico delle spese legali? In che consiste la tutela sindacale se qualcuno viene revocato per questo?
Perché invece non fate una bella riunione con i vertici dei Gruppi aziendali e proponete loro una vera forma di “disobbedienza civile”? quale? ve lo diciamo subito.
Visto che la protesta è nei confronti dell’IVASS e di un suo Regolamento, perché non individuate un Gruppo aziendale fra quelli accreditati e proponete loro l’astensione dal pagamento del contributo di vigilanza per l’anno 2023? Magari fate un’estrazione tra i Gruppi per individuare quello che deve sperimentare la cosa, cosicché nessuno degli agenti di quella Compagnia possa dire: “Ma perché proprio noi?”.
Immaginate cinquecento Agenti della Compagnia “Pinco Pallo Ass.ni spa” che, tutti insieme, non pagano il contributo di vigilanza all’IVASS. Cosa accadrebbe ? Che per Legge l’Ivass dovrebbe cancellare dal Rui tutti gli intermediari della “Pinco Pallo Assicurazioni Spa”.
Secondo voi accadrebbe una cosa del genere, oppure il Direttore dell’Ivass verrebbe sostituito e mandato ad incollare i francobolli e la norma dell’art. 132 bis del CAP modificata seduta stante, con tanto di abrogazione del preventivatore? A Voi la risposta.
Con la pseudo “disobbedienza” che oggi avete partorito, state mettendo singolarmente i colleghi sotto scacco delle Compagnie. Con quella che vi stiamo suggeriamo noi, creereste un blocco granitico (anche nell’ipotesi in cui aderisca all’iniziativa solo la metà degli agenti di quella Compagnia!), ed in più, per assurdo, avreste dalla Vostra parte proprio le Compagnie che farebbero pressione nei confronti dell’IVASS (se non altro per timore di emulazione !).
Si creerebbe un precedente devastante che vi darebbe contezza della Vostra reale forza. Ma ve lo dobbiamo dire noi?
Avete modo e tempo per organizzarvi nel merito del contributo di vigilanza 2023.
Ovviamente l’idea/provocazione è rivolta anche a lor signori di ANAPA che a loro volta scrivono commoventi letterine di proroga circa l’entrata in vigore del Regolamento. Anche i Gruppi agenti aderenti a quest’altra organizzazione sindacale, potrebbero individuarne uno per analoga sperimentazione.
Care rappresentanze Sindacali, se tutto questo lo percepite come un pò troppo “audace” per i Vostri gusti, è perché in realtà non avete compreso affatto che siete nel bel mezzo di una guerra. In guerra ci si difende con ogni mezzo.