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Giustizia

Lo Studio Agents Consulting smonta in Appello revoca per “giusta causa” della Reale Mutua -2^parte.

Vi abbiamo già anticipato la strategia posta in essere nei confronti di Reale Mutua a tutela di un loro Agente https://www.agentsconsulting.com/2025/smontata-la-revoca-per-giusta-causa-di-reale-mutua-la-strategia-1parte/.
Abbiamo indotto questa Compagnia a recedere dal rapporto contrattuale e per assurdo, vista la situazione, anche una revoca per giusta causa tornava utile alla causa. E così è stato.
Entriamo nel merito della sentenza di Appello che ha completamente smontato la pretestuosa revoca per giusta causa intimata da Reale Mutua al proprio (storico) Agente, non prima di aver detto che codesta Compagnia non ha mancato di proporre ricorso in Cassazione.
Ancor prima dell’impugnazione presso la Suprema Corte, ha tentato di sospendere l’efficacia esecutiva della sentenza di secondo grado. Sinteticamente vi diciamo che hanno fondato la richiesta di sospensiva sull’antipatico assunto per cui “Noi siamo la Reale Mutua ed abbiamo un sacco di soldi”, mentre l’Agente non fornisce idonee garanzie per il futuro in caso di definitiva soccombenza. Sarà anche un tentativo proceduralmente legittimo per carità, ma per noi rimane “antipatico” soprattutto alla luce di tutto quello che avevano già fatto ai danni dell’Agente. Ci limitiamo a dirvi che il “tentativo” è fallito grazie alla bravura dei nostri Avvocati.
Le Compagnie da trent’anni si “schiantano” contro gli Avvocati dello Studio Professionale Agents Consulting e lasciateci dire senza alcuna falsa modestia che il confronto non regge proprio. Normalmente a soccombere sono proprio le Imprese assicurative. Saranno anche forti, potenti e pieni di soldi ma strategicamente la nostra primaria assistenza tecnico/contrattuale poi sugellata in sede giudiziaria dalle capacità professionali dei nostri consulenti legali, non lasciano scampo a quelli che per definizione sono “potenti, influenti e pieni di soldi”.
Oggi l’ex Agente della Reale Mutua si ritrova sul suo conto corrente quasi 350.000,00 euro oltre la condanna alle spese legali, ma soprattutto ha evitato all’epoca il disastro economico cui stava andando incontro. Un disastro preannunciato che molto spesso gli Agenti non hanno la forza e/o il coraggio di evitare, soprattutto perché non hanno nessuno a cui rivolgersi per la dovuta assistenza professionale. Si ritrovano per questo a subire conseguenze talvolta anche drammatiche.
In sintesi, come da nostra news del 02.03.2025, abbiamo “forzato la mano” facendo fare all’Agente bonifici delle rimesse quindicinali al netto degli importi dei rappels che invece la Compagnia pretendeva di compensare con una rivalsa sproporzionata. Una rivalsa iniqua già oggetto di plurime contestazioni e richieste di revisione da parte del povero mandatario. La Reale Mutua ha revocato l’Agente per giusta causa ed il procedimento disciplinare che ne è conseguito al cospetto del Collegio di Garanzia dell’Ivass, ha visto il totale proscioglimento dell’Agente (come da previsioni !).
Reale Mutua ha poi affidato il portafoglio ad un Agente Allianz del territorio con il solo scopo di fare la “guerra commerciale” all’ex Agente storico. Una sorta di ripicca: Polizze scontate e quasi “regalate” rispetto alle tariffe all’epoca imposte all’ex Agente.
Tuttavia Reale Mutua non ha brillato per scaltrezza visto che l’intermediario Allianz affidatario del portafoglio, era un soggetto giuridico costituito sotto forma di società di capitali. Dai bilanci di quest’ultimo non è emersa alcuna voce di “avviamento” riconducibile alla rivalsa portafoglio ex art. 37 ANA. Anche questo ha inciso non poco nella sentenza, in quanto il “sacro Istituto” della rivalsa portafoglio è risultato tale solo ed unicamente per lo storico Agente Reale Mutua.
La Reale Mutua infatti ha giustamente esonerato (l’estraneo) Agente Allianz dal pagamento della corposa rivalsa residua che oramai appariva ancor più sproporzionata rispetto a quella addebitata alla precedente gestione, ma ciò non toglie che siamo al cospetto di una disparità di trattamento illogica, ingiusta ed iniqua, nella quale son venuti meno i principi di correttezza e buona fede di cui al codice civile.
Un’accortezza nei confronti dell’Agente Allianz inspiegabilmente non applicabile in favore del proprio Agente storico sul territorio al quale, tra l’altro, la stessa Reale Mutua avevano falcidiato il portafoglio con tutta una serie di disdette inviate alla clientela assicurata.
Le manovre di “convincimento” dell’Agente non hanno sortito effetto, la revoca per giusta causa è risultata tardiva di ben otto mesi rispetto alla compensazione dei rappels operata dall’Agente. Nel frattempo han pensato bene di predisporre la classica ispezione amministrativa strumentale, tant’è che la stessa Corte di Appello si è chiesta il senso di un’ordinaria ispezione amministrativa nel corso di un rapporto nel quale, a dire di Reale Mutua, era venuto meno l’elemento fiduciario. Lo stesso Collegio giudicante ha definito quell’ispezione “dall’indubbia connotazione inquisitoria”.
Una Compagnia che abbiamo indotto a commettere una marea di errori, insomma. Per esperienza sappiamo bene che se messe opportunamente in difficoltà, le Imprese assicurative sono molto meno preparate di quello che si possa lontanamente immaginare. D’altronde non ci sono affatto abituate ad affrontare e gestire situazioni di questo tipo, visto che in genere l’Agente opta per seguire i “consigli” della Compagnia avviandosi sommessamente verso quella strana forma di “suicidio assistito”.
Ma volete sapere qual è la cosa più bella di tutto questo? E’ che nella nostra vita professionale abbiamo sempre cercato di evitare situazioni estreme di questo tipo. Per forma mentis poniamo sempre in essere in via preventiva molteplici tentativi di conciliazione con la Compagnia, cercando sempre di evitare la “guerra”.
Anche con Reale Mutua lo abbiamo fatto, ma evidentemente a loro piace la guerra. Li abbiamo accontentati.