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Staus Quo

Il mantenimento dello “Status quo”.

Le strategie dello SNA appaiono lungimiranti, si vede che sono il frutto della mente di uno statista. Da tempo focalizziamo la nostra attenzione su questo Sindacato perché oggettivamente responsabile di una situazione di stallo che danneggia tutti gli Agenti assicurativi.
Noi che assistiamo da sempre questa categoria lo possiamo documentare.
In questi ultimi anni, tutti i Gruppi aziendali hanno siglato con le rispettive Compagnie degli “accordi dati”. Se è vero che la prassi tanto sbandierata dallo SNA vuole che questi Accordi di secondo livello, almeno per i Gruppi accreditati, debbano passare al vaglio del Sindacato sono ipotizzabili per logica due scenari.
Analizziamo il primo.
E’ plausibile che soggezione, timore reverenziale ed altri mille fattori, fan sì che le Compagnie abbiano una posizione di preminenza in questo tipo di trattative interaziendali. E’ altrettanto verosimile che anche l’opinione del Sindacato Nazionale Agenti, ammesso che ne abbia mai espressa una nel merito dei singoli Accordi, lasci il tempo che trova (per quanto ciò strida con quel “grande clima di collaborazione e simbiosi” che si vuol far credere esistere tra lo stesso SNA ed i Gruppi aziendali accreditati).
Tuttavia, nell’ottica dell’ancor più sbandierata “coerenza”, lo SNA avrebbe dovuto e potuto comunicare ai Gruppi aziendali il proprio disappunto e/o contrarietà alla firma di quegli Accordi. D’altronde è un atteggiamento che ha nelle corde, visto che lo ha fatto in maniera autoritaria nei confronti di alcuni Presidenti di Gruppi aziendali, sottoposti a procedimenti disciplinari e poi addirittura espulsi o sospesi.
Ma veniamo al dunque. In questa prima opzione è estremamente probabile (giusto per non darlo per certo!) che le Compagnie abbiano sottoscritto con i rispettivi Gruppi Agenti degli “accordi dati” (quasi tutti) non propriamente favorevoli a questi ultimi. Per le Imprese assicurative era evidentemente la cosa più importante, anche in ragione degli adeguamenti legislativi, tutto il resto può rimanere immutato, anzi, è bene rimanga tale.
Se sugli Accordi di secondo livello, lo SNA è stato silente e/o accomodante (quasi con tutti), quando la “palla” passa nelle sue mani per la contrattazione di primo livello, a quel punto la smania di protagonismo la fa da padrone.
Ci riferiamo al rinnovo dell’ANA 2003, oramai fonte inesauribile di vantaggi economici e contrattuali unicamente per le Compagnie, per il quale lo SNA entra in modalità “duri e puri” con il suo Presidente pronto ad ergersi a paladino di non si capisce bene quali interessi e diritti.
Si tirano fuori i muscoli, si abbandona il tavolo del rinnovo (oppure Ania abbandona il tavolo, il racconto cambia di volta in volta all’occorrenza!) ed il mantra diventa “Meglio nessun accordo che un pessimo Accordo !!”.
Quante volte l’avete sentita sta “menata”? Una presa di posizione stravagante che danneggia gli Agenti iscritti allo SNA, quelli appartenenti alle altre sigle sindacali ed anche quelli non iscritti a nessun sindacato (che tra l’altro sono la maggioranza!).
Nel frattempo, messi in sicurezza tutti gli aspetti relativi alla gestione, elaborazione, trattamento e proprietà industriale dei dati con gli accordi aziendali, le Compagnie si godono il vantaggioso ANA 2003 grazie agli eroi del “meglio nessun Accordo che un pessimo accordo !” (sul perché debba essere a priori “pessimo” un Accordo collettivo ancora tutto da scrivere, non è dato sapersi !!).
Il nodo per SNA pare essere un eventuale articolo del futuro ANA che veda Imprese ed Agenti parimenti titolari del trattamento dei dati, con facoltà di questi ultimi di utilizzare propri hardware e software oltre a quelli messi eventualmente a disposizione dall’impresa ma soprattutto con facoltà degli agenti di essere titolari dei dati anche dopo la cessazione del rapporto.
Ci chiediamo: Come può oggi l’ANIA accettare di inserire nel preminente Accordo collettivo una norma che sconfessa gli accordi nel frattempo raggiunti dalle Compagnie con le rispettive reti agenziali? se proprio si vuol parlare di “danno” a carico degli Agenti, è un danno realizzatosi grazie anche al silenzio/assenso dello SNA che oggi pretende di porvi rimedio con il rinnovo dell’ANA (!?).
E’ evidente che non si torna indietro, è il classico punto di non ritorno.
Veniamo al secondo scenario. Il paventato clima idilliaco tra Gruppi Agenti e SNA vorrebbe che tutti quegli Accordi dati abbiano visto le preventive ed autorevoli correzioni del Sindacato più importante, più rappresentativo, meglio organizzato, con il miglior Presidente e con i migliori consulenti ed Avvocati del mondo. Se ne deduce che quegli Accordi già vedano la corretta “titolarità dei dati” da parte degli intermediari, sia durante che dopo il mandato di agenzia.
Va da sé che in questa seconda opzione, la pretesa del Sindacato nel merito dell’introduzione nell’ANA di un articolo che preveda l’opzione di titolarità dei dati da parte degli Agenti, appare del tutto superflua.
Inutile dirvi che, a nostro modesto avviso, la prima opzione è quella più probabile.
Perseverare in questo atteggiamento da “duri e puri”, non solo è del tutto inutile ma risulta deleterio per l’intera categoria in quanto si fa il gioco delle mandanti. Non serve un centro studi, è sufficiente fermarsi a riflettere pochi secondi per comprendere chi trae benefici dal mancato rinnovo dell’ANA.
Occorre necessariamente trovare una sintesi sull’argomento.
Il Presidente SNA si è convinto (o meglio, si illude) di tornare ad una ripresa delle trattative per il rinnovo dell’ANA solo quando avrà acquisito una “posizione di forza”. La sua idea è quella di poter contare su di un numero importante di agenti (da lui quantificato in 3 o 4 mila unità) che risulteranno i titolari diretti in termini di acquisizione, lavorazione, trattamento e proprietà industriale dei dati anche attraverso il software Archimede¹ ideato e soprattutto venduto da SNA.
Non è una nostra deduzione, lo ha detto lui in maniera esplicita (!).
Non è dato sapersi quando (e se) questo accadrà, per cui ragioniamo per assurdo anche perché solo per assurdo si può ragionare con questi protagonisti in campo. Già lo immaginiamo il terrore che attanaglierà i delegati dell’ANIA al tavolo del rinnovo dell’Accordo (ammesso che nell’era Demozzi riparta la trattativa), quando il Presidente Sna comunicherà loro di avere tremila Agenti iscritti che hanno fatto quel che lui dice.
Ammesso e non concesso che ciò accada (cosa estremamente improbabile), ci chiediamo: come lo dimostrerà? sulla parola? oppure consegnerà all’ANIA l’elenco degli Agenti che, in deroga ai mandati e disposizioni delle rispettive Compagnie e degli accordi dati già sottoscritti, hanno invece proceduto in autonomia per mezzo del software Archimede che ha venduto loro?
Fatevi un favore: convincete il dr. Demozzi ad intraprendere la carriera politica da parlamentare, sarà più utile alla categoria in quel ruolo. Per quanto essere eletto alle politiche è molto più complicato rispetto al Congresso del Sindacato le cui modalità elettive sembrano oramai plasmate su misura per lui.
Se proprio non ci doveste riuscire, alle prossime elezioni SNA pretendete quanto meno che non si sottragga al confronto con l’eventuale candidato concorrente, come già fatto nell’ultimo congresso.
I monologhi senza contradditorio sono infatti il suo forte. 

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1. Con appena 168 euro vi acquistate pacchetto completo di questo software Archimede e con la vendita a 3000 iscritti, lo SNA introiterebbe mezzo milione di euro. Sperando che con quella cifra non ci comprino un’altra porzione dell’edificio di via Lanzone.