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Pane

I pareri legali del GA-GI, quelli croccanti sfornati nottetempo.

Se provate a chiedere ad un qualunque Presidente di un qualsivoglia Gruppo Agenti, di esprimere un parere sul ruolo e sull’incarico affidatogli, vi risponderebbe così: “E’ un incarico di grande responsabilità che mi onoro di portare avanti, ma al tempo stesso è un grande impegno personale e professionale che richiede tanto sacrificio e tempo che vene inevitabilmente sottratto all’attività ed alla famiglia. E’ una sorta di missione che tra l’altro non vede alcun tipo di remunerazione se non dei meri rimborsi dei costi sostenuti”.
E’ una risposta standardizzata, uguale per tutti. Un copione recitato a memoria.
Insomma una missione, che comporta costi, sacrifici, impegno e tempo da sottrarsi a lavoro e famiglia. Non ci sarebbe alcun ritorno economico, anzi, dovendo spesso operare lontano dalla propria agenzia, il tutto si tramuterebbe addirittura in un “danno economico” non potendo più seguire la clientela assicurata come si vorrebbe e/o dovrebbe.
Ci sono delle domande che ci poniamo da sempre. Le domande sono strumenti potenti, perché dalle risposte che si ricevono si rischia addirittura di “capire”.
Ci chiediamo: Perché c’è sempre una cerchia ristretta che fa a gara per essere eletta nel ruolo di presidente del Gruppo aziendale? Perché costoro si accapigliano per conquistare quella poltrona che a loro dire è solo foriera di sacrifici e costi? Perché alcuni vanno addirittura contro lo Statuto pur di vedersi riconfermati in quel ruolo per l’ennesima volta?
E’ il caso del dr. Vincenzo Cirasola che, da quanto si apprende da un’ordinanza del Tribunale di Treviso, pur di essere rieletto per l’ottava volta consecutiva quale Presidente del GA-GI, avrebbe addirittura forzato lo Statuto avvalendosi anche di un parere legale dell’Avvocato dell’Associazione stessa.
Non solo non ci sembra che l’Avvocato godesse delle necessarie caratteristiche di terzietà, ma il parere è stato nottetempo sottoposto all’attenzione degli interessati tra la seconda e la terza votazione e, come se non bastasse, è stato unilateralmente considerato l’unico parere valido da prendersi in considerazione.
Che dire? Una manovra da applausi (!).
L’ordinanza sospende l’efficacia della delibera con cui sarebbe stato eletto il Cirasola, ma non accoglie l’istanza dei ricorrenti di indire nuove elezioni per eleggere altro presidente. Per il Giudice della seconda sezione civile “la previsione elettiva del regolamento ha quale presupposto la decadenza dall’incarico o le dimissioni e non la mera sospensione (cautelare) della nomina”.
Il bello è che parliamo di una ordinanza scaturita da ricorso cautelare che ha trovato accoglimento in quanto sono stati ravvisati dal Giudice i requisiti del fumus bonis iuris e periculum in mora, ma che al tempo stesso consegna la presidenza del GA-GI all’attuale vice presidente vicario che è il braccio destro dello stesso Cirasola e da quest’ultimo nominato.
Praticamente si sancisce una sorta di contiguità presidenziale.
Ci chiediamo ingenuamente: ma se lo Statuto fosse stato rispettato, il Presidente del GA-GI non sarebbe oggi l’altro candidato? Gli atti nel frattempo sottoscritti da un Presidente che non sarebbe stato tale, hanno validità ed efficacia?
Bisognerà presumibilmente attendere lo scadere del mandato per indire nel GA-GI nuove elezioni alle quali, dopo un’ordinanza del genere, risulterebbe quanto meno inopportuna una ricandidatura del Presidente “sospeso”. Tuttavia siamo pronti a scommettere che il Cirasola sentirà l’irrefrenabile impulso di candidarsi al fine di essere eletto per la nona volta consecutiva. Lo farà perché glielo impone “il senso del dovere, la missione, il percorso tracciato perchè l’esperienza del Presidente è un valore aggiunto ed irrinunciabile al servizio di tutti gli Agenti delle Generali etc. etc.” (anche a lui potremmo scrivere il discorso di presentazione per la candidatura, come per il buon Demozzi dall’altra parte !!).
Saremo come al solito mal pensanti, ma forse queste poltrone da Presidente di Gruppo non devono essere poi così scomode come si vuol far credere. Tra l’altro nel caso del dr. Cirasola, egli ha anche la possibilità di stendere le gambe pure sull’altra poltrona di ANAPA.
Ad ogni modo, alle prossime votazioni del GA-GI, se il Cirasola non dovesse farcela con le previste maggioranze, è già stato allertato l’Avvocato del GA-GI (nonchè di ANAPA) pronto a sfornare nottetempo un nuovo “croccante e fragrante” parere legale, bello caldo caldo…come si fa con il pane.