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La simpatica polizza di Ebisep- 2^ parte – lezioni e caffè.

Il Sindacato Nazionale Agenti esalta i canoni di democrazia e trasparenza che riserva ai suoi bilanci e se ne vanta definendoli una “lezione”. Fanno da contraltare invece i bilanci di Ebisep, per i quali l’approccio è più a carattere “oligarchico” e la situazione un tantinello più “opaca”.  Qui la lezione è di segno opposto e consiste nell’occultare abilmente i bilanci in virtù di non meglio precisate ragioni “politico/sindacali”.
Alla fine, sempre lezioni sono.
Abbiate pazienza, perché tra non molto vi racconteranno che Ebisep è un Ente autonomo ed in quanto tale prende autonome decisioni.
Dopo questa iniziale digressione, completiamo l’analisi della simpatica polizza Ebisep denominata “perdite pecuniarie per malattia dei dipendenti” che fino a qualche anno fa non compariva neanche nell’area riservata del sito istituzionale dell’Ente (nell’ottica delle lezioni sulla trasparenza infatti veniva richiamata, ma non risultava scaricabile !).
Innanzitutto, questa polizza con il Welfare dei dipendenti di agenzia c’entra ben poco in quanto solo una piccola quota del premio viene destinata ai dipendenti (infortunio). A dire la verità, non abbiamo ben compreso in cosa consista per Ebisep il concetto di Welfare per i dipendenti, visto che i servizi loro riservati sono ben poca cosa. Se sul lato “Welfare dipendenti”, la parte da leone la gioca il Fondo Sanitario integrativo denominato Assicurmed, possiamo affermare che il personale di agenzia è sostanzialmente escluso da questa forma di “benessere aziendale”.
A proposito del Fondo Assicurmed, anch’esso con Sede legale in quel di Genova (il capoluogo ligure sembra una sorta di caput mundi per i rappresentanti di SNA ed Ebisep), dalle nostre indagini si è aperto un “mondo al limite”, ma proprio al limite di tutto. Un Fondo sanitario che merita una narrazione ad hoc che faremo nelle prossime puntate, anche per accontentare l’editorialista SNA che ci attribuisce la formula della “prossima puntata” per creare delle aspettative che secondo lui verrebbero poi disattese. Chissà, magari stavolta non lo deludiamo.
Torniamo alla polizza “perdita pecuniaria”. Ci risulta che a giugno 2022 Ebisep abbia comunicato l’aumento della franchigia da tre a dieci giorni. Questa franchigia si aggiunge alla consolidata scopertura del 20% della somma assicurata del costo giornaliero del dipendente con il massimale economico e/o temporale già indicato in polizza. Giusto per fare un paragone con i rappresentanti “brutti, sporchi e cattivi” di Enbass, la franchigia dell’analoga polizza è pari a tre giorni.
“Sono certa che, da Agente, comprenderai senza difficoltà la situazione e converrai che l’impatto, minimo, della variazione qui comunicata sui conti delle singole agenzie risulta proporzionato alla necessità di mantenere attiva la copertura per la Cassa Malattia dei dipendenti”, questa la formula usata dal Presidente Dragoni per comunicare agli Agenti la variazione nel frattempo già attuata con l’assicuratore (Nobis Ass.ni Spa).
Sintomatiche le espressioni velatamente offensive dell’intelligenza dei colleghi del tipo “comprenderai senza difficoltà”, se non proprio di dileggio come “converrai” (deve convenire per forza, visto che avete già autonomamente modificato in peius la polizza!), mentre “l‘impatto minimo” della variazione consiste nell’annullare completamente i risarcimenti statisticamente più frequenti lasciando tuttavia inalterato il premio di polizza. Sulla “necessità” (per chi?) di mantenere attiva una copertura (che di fatto non c’è !), stendiamo un velo pietoso. Ma al di là di tutto questo, qualcuno dovrebbe spiegare al Presidente di Ebisep quale sia la differenza tra “Cassa malattia” e “Polizza assicurativa collettiva” tipo quella che lei stessa ha sottoscritto per conto dell’Ente bilaterale e già intermediata dalla Cooperativa sociale di Genova.
Applicando le condizioni di polizza sopracitate, per le assenze per malattia dei dipendenti statisticamente più frequenti (quelle fino a dieci giorni), non c’è alcun rimborso. Per quelle superiori a dieci giorni lavorativi (meno frequenti) il rimborso risulta invece irrisorio. Provate a farvi due calcoli applicando anche il minino della retribuzione del CCNL dipendenti dello SNA.
Non solo. Se ad insindacabile giudizio della Nobis Ass.ni Spa, il famoso rapporto S/P rientra nella forbice tra l’81% ed il 120% la prestazione assicurativa si riduce del 30%, mentre se supera il 120% essa si riduce addirittura del 40%. Ovviamente il rapporto S/P è a conoscenza della sola Nobis Assicurazioni (ma evidentemente anche di Ebisep visto che li Presidente Dragoni si cimenta nell’analisi dell’andamento tecnico della polizza). Sta di fatto che, all’atto della liquidazione, possono invocare la “riduzione” del risarcimento che più li aggrada. Un po’ come fanno le Compagnie di assicurazione quando si rifiutano di liquidare i rappel agli agenti che, a loro insindacabile giudizio, non avrebbero raggiunto gli obiettivi per effetto di un rapporto S/P negativo (!?).
Se a libro paga ci sono un paio di dipendenti e nell’anno del sinistro l’Agente ha speso i previsti 180 € di premio (senza contare gli analoghi premi degli anni precedenti), a consuntivo il risarcimento potrebbe ridursi a poche decine di euro. In buona sostanza, con il risarcimento l’Agente potrebbe offrire la colazione a dipendenti e collaboratori per qualche giorno.
Perché allora non chiamarla “polizza per colazione dipendenti una tantum” invece che “polizza perdite pecuniaria malattia dipendenti” ? suona meglio e soprattutto non determina alcuna aspettativa se non sul numero dei caffè e cappuccini che si possono eventualmente offrire.
dott. Gianluca Sostegno