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Strappalacrime

La commovente lettera


Giunge a tutti gli iscritti del Sindacato Nazionale una comunicazione da parte del loro Presidente a corollario dell’ultimo congresso targato SNA. Risulteremo forse dissacranti, ma proprio non ce la facciamo a non commentarla, ce le tirano con le tenaglie. La lettera, tra l’altro, ci è stata girata da un buon numero di iscritti SNA che evidentemente cominciano ad acquisire sempre più consapevolezza nel merito del modus operandi di questa organizzazione sindacale.
Il titolo della lettera è di per sé tutto un programma: I nostri cuori battono all’unisono nell’impegno rinnovato di fare il meglio possibile” che in effetti introduce una lettera strappalacrime stile “libro cuore” dai contenuti vacanti, ma che questa volta punta a toccare le corde del “sentimento”.
A questo giro evidentemente non se la sono sentiti di sottolineare per l’ennesima volta il trittico degli “strabilianti” successi del Sindacato che negli ultimi tempi vengono sbandierati ogni minuto, ve li ricordiamo (magari vi sono sfuggiti!) sono rappresentati da: ricorsi al Tar contro regolamenti Ivass, salvataggio del Fonage ed incremento degli iscritti.
Vi riportiamo in allegato (vedere lettera strappalacrime) la commovente lettera del Presidente Demozzi, con evidenziati in giallo gli emozionanti passaggi che qui di seguito riepiloghiamo.
Al Presidente SNA gli “sembra” di poter affermare che la Relazione dell’Esecutivo Nazionale, da lui esposta, sia riuscita nell’intento di rinvigorire le energie profuse ogni giorno nell’attività sindacale e nella missione.
Entusiasmo e coinvolgimento registrati durante il Congresso hanno fatto in modo che la passione, di cui i dirigenti SNA sono dotati, tracimasse dall’alveo dell’incontro istituzionale e dilagasse tra le scrivanie dei Colleghi (trattasi di allagamento).
Ed ancora, il Presidente vuole capire se “abbiamo la motivazione interiore per rinunciare, laddove necessario, al lavoro e persino alla coltivazione degli affetti personali pur di contribuire alla causa comune” e prosegue “So che ne siete consapevoli, sento la vostra vicinanza, la vostra partecipazione. Sento i battiti dei vostri cuori, come spero voi sentiate i miei. Sento il vostro respiro che si fa ansioso sotto il peso di questa grande responsabilità, come voi sentite la mia voce che vibra…”.
La lettera si conclude con un “Alziamoci in piedi, gridiamo la forza della nostra fede sindacale con un solo grido: Sna!, il grido si è alzato forte in sala e la platea, tutta in piedi, si è dimostrata pronta. C’è da essere orgogliosi di una simile classe dirigente!”, una commovente eco di battaglia che si associa alla caratteristica peculiare dello SNA: l’autocelebrazione.
Cari iscritti SNA, al prossimo Congresso vi ritroverete mano nella mano a cantare canzoni gospel, con qualcuno dei dirigenti SNA che suona la chitarra come nella migliore tradizione delle funzioni religiose in stile americano.
Come da protocollo della “santissima messa”, verso il finale, passa l’immancabile cestino delle offerte che in calce alla lettera è simboleggiato dall’invito ad iscriversi al Sindacato.
Il disastro della categoria incombe sempre più, ma quantomeno incombe con i “cuori che battono all’unisono”.