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La “Lectio Magistralis” del Presidente SNA.

Ci è capitato di leggere un editoriale di un seguace del Sindacato Nazionale Agenti.
L’opinionista, con riferimento al discorso del Presidente Demozzi all’ultimo Congresso SNA, scomoda nel suo titolo la locuzione latina lectio magistralis composta da lectio che significa “lettura, lezione” e măgistralis che vuol dire “del maestro”, quindi “lettura o lezione del maestro”. Essa è utilizzata in ambito universitario, culturale o religioso per indicare una lettura o una conferenza di particolare rilevanza e livello tecnico, tenuta da un docente o personaggio dotato di notevoli competenze e fama.
Per l’opinionista, il Presidente Demozzi è quindi personaggio dotato di “notevoli competenze e fama”.
C’è però qualcosa che non quadra o quantomeno non quadra a noi.
Se infatti il “condottiero” è dotato di notevoli competenze e fama, l’esercito che guida da quasi dieci anni, non dovrebbe essere vittorioso su tutti i fronti? Non dovrebbe passare da un successo all’altro in favore della categoria che rappresenta? E’ realmente così? A leggere della celebrativa relazione del Presidente SNA all’ultimo Congresso, sembrerebbe proprio di sì.
Un Sindacato Nazionale Agenti fattivo, produttivo e rappresentativo, insomma.
Da osservatori esterni, invece, le contraddizioni ci sembrano piuttosto numerose ed importanti. Sorgono spontanee tutta una serie di domande che abbracciano l’ultimo decennio. P
artiamo dalla madre di tutte le domande: ma in questi anni, la categoria degli agenti di assicurazione ha visto migliorare oppure peggiorare le proprie condizioni operative? Secondo noi sono peggiorate di molto e sotto tutti i punti di vista, nessuno escluso.
Verrebbe da chiedersi se i successi e le capacità di un “condottiero” portano all’unità della categoria oppure alla sua disgregazione con la nascita di più sindacati di rappresentanza con i quali battagliare più di quanto non si faccia con le controparti naturali? salvo che quelli “che se ne vanno” non siano da considerarsi a prescindere “brutti, sporchi e cattivi”.
Ed ancora: le grandi capacità di chi dispensa lectio magistrails a destra e a manca, come si conciliano con un buco normativo che vede da tre lustri il mancato rinnovo dell’ANA 2003 che oramai rappresenta un “danno” unicamente per gli intermediari?
I grandi successi “dell’esercito SNA” non dovrebbero valere da soli ad ammaliare folle di “soldati” pronti ad arruolarsi? Ed allora perché si sente l’esigenza di costituire comitati di proselitismo per aumentare le iscrizioni?
L’influenza di un grande Sindacato guidato da una personalità forte, non dovrebbe essere di per sé un deterrente a fenomeni come il “Progetto 51” e/o  massicce 
revoche di agenti di una sola Compagnia come accaduto qualche Natale addietro?
Uno SNA forte non dovrebbe precludere a priori decisioni irrispettose dell’IVASS a danno della categoria rappresentata?
Un Sindacato catalizzatore non dovrebbe coordinare e dare una linea politica agli stessi Gruppi aziendali, che sembra invece che se ne vadano sempre più spesso per i fatti loro?
Perché a fronte di un Sindacato che si proclama sempre più efficiente ed autorevole, le Compagnie continuano a conferire mandati di agenzia con provvigioni sempre più al ribasso (a volte quasi da fame)? Perché prolificano all’interno del Sindacato provvedimenti disciplinari e/o di espulsione anche nei confronti di militanti storici?
Non manca qualche attenuante, 
ma provate a darvi delle risposte a queste significative domande. Provate a spogliarvi solo per un attimo dal ruolo di “tifosi del Sindacato”, come l’editorialista/seguace. Qualcuno dice: “i soliti argomenti dei detrattori e di chi vuol attaccare lo SNA”. Questione di punti di vista. Ma anche in questo caso, il concetto di “soliti argomenti” non pensate sia sinonimo di “annosi problemi” mai risolti? dallo scanno della difesa infatti non si parla mica di “fantasiosi argomenti”.
Se anche un oppositore interno SNA, obiettivamente privo di credibilità ed affidabilità, si ricorda di tirar fuori all’occorrenza parte di questi “annosi problemi”, non vuol dire che si debba necessariamente applicare la “proprietà transitiva”.
Alla luce di tutto questo, potrete verificare da soli come la “Lectio magistralis” di cui disquisisce l’opinionista, sia fine a se stessa e certifica unicamente un’indiscutibile capacità oratoria del Presidente, supportata da un eccellente Ufficio marketing e comunicazione. Connubio oramai vincente anche in politica, al di là di contenuti, idee e programmazione.
Ma volete sapere qual’è la contraddizione più grande? E’ che l’opinionista ha sostanzialmente ragione nell’indicare il Presidente come personaggio dotato di notevoli “competenze e fama” potenzialmente capace di istruire una valida ed utile “Lectio Magistralis”. Ma è ancor peggio, a nostro avviso.
P.S. Giusto per la cronaca: tanto più inefficace è il Sindacato Nazionale Agenti, tanto più riceviamo incarichi professionali (anche dagli stessi iscritti). Questo per far comprendere quanto possiamo essere disinteressati nello scrivere un articolo critico come questo, sostanzialmente 
volto a stimolare l’efficienza dello stesso Sindacato Nazionale Agenti.