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Dubbio 1

L’anomala polizza fideiussoria dei “verdi” di Groupama Ass.ni Spa.

Assistendo un agente della Groupama Ass.ni Spa, abbiamo avuto modo di scoprire qualcosa di particolarmente “interessante” per tutti gli agenti di questa Compagnia. Ve la raccontiamo noi questa storia, visto che dubitiamo fortemente che qualcun altro lo voglia e/o lo possa fare.

A seguito della nostra richiesta alla Compagnia di copia della polizza fideiussoria ex art. 4 ANA 2003 al fine di ottenere il pagamento per intero delle indennità di fine rapporto per il nostro cliente, abbiamo clamorosamente appurato che per i c.d. “verdi”, vale a dire per quegli agenti che non rivengono dalla Nuova Tirrena, questo tipo di polizza viene contratta direttamente da Groupama Ass.ni Spa con la Compagnia Coface.

Pare trattarsi addirittura di una consuetudine che va avanti da una ventina d’anni su autorizzazione del Gruppo Agenti dell’epoca (di cui tuttavia non v’è traccia !), per cui questa polizza anziché essere stipulata dall’attuale Gruppo “Agenti Groupama Italia”, meglio conosciuto come A.G.IT., viene stipulata dalla Compagnia (?!).

Ma v’è di più. Abbiamo scoperto che Groupama Ass.ni Spa ha unilateralmente optato per una polizza fideiussoria “infedeltà dell’agente” che per caratteristiche è subordinata ad una denuncia penale della Compagnia ai fini dell’eventuale escussione. Ad ogni modo, trattandosi dell’unica polizza in essere assimilabile alle caratteristiche indicate dall’Accordo nazionale, la stessa non può che considerarsi valida ai sensi dell’art. 4 ANA 2003. D’altronde anche altre Compagnie hanno solo questo tipo di polizza fideiussoria a loro garanzia ed esse stesse non mancano di ritenerla valida ai fini delle prescrizioni dell’Accordo Nazionale.

Quasi tutti gli intermediari “verdi”, fatta eccezione per quelli del direttivo di A.G.IT, sono convinti che gli addebiti sul rendiconto di agenzia rivengano dalla classica polizza fideiussoria collettiva sottoscritta in loro rappresentanza dal gruppo agenti. D’altronde le modalità di addebito, non consentono di verificare nulla di più del semplice pagamento.

Per gli agenti rivenienti dalla “Nuova Tirrena”, per consuetudine interna individuati come “azzurri”, invece, esiste una normalissima polizza fideiussoria ex art. 4 ANA 2003 contratta direttamente dal Gruppo agenti.

Le circostanze sin qui rappresentate non sono di poco conto, vuoi perché è sempre il contraente di una polizza a pagare il premio assicurativo, senza avere per questo alcun titolo per rivalersi coercitivamente su chicchessia, vuoi perché nel caso dell’agente da noi assistito, la Groupama si è opposta alla richiesta di liquidazione per intero delle indennità di fine rapporto in quanto a loro dire la polizza “infedeltà dell’agente” non sarebbe una fideiussione “valida” ai sensi dell’art. 4 ANA ‘03. Al danno si aggiunge la beffa, visto che le caratteristiche di quella polizza le ha scelte arbitrariamente ed unilateralmente la stessa Groupama.

Riepilogando. Nell’ambito di questa Compagnia, esistono due situazioni diametralmente opposte, da un lato un gruppo di agenti convinti di pagare un premio assicurativo per una polizza fideiussoria che dovrebbe essere stipulata dalla loro rappresentanza aziendale, ma che in realtà risulta stipulata direttamente dalla Compagnia rendendo quel premio non dovuto e quindi una sorta di obolo in favore dell’impresa.

Dall’altro, invece, un Gruppo di agenti che paga un premio assicurativo per una polizza fideiussoria regolarmente contratta dal Gruppo agenti e quindi regolarmente dovuto (previo addebito sul rendiconto di agenzia a rifondere la Compagnia quale semplice anticipataria del premio al garante).

Nel primo caso, non solo gli agenti sono inconsapevoli del fatto che la polizza viene contratta direttamente dalla Compagnia alla quale rimborsano un premio non dovuto, ma alla cessazione del rapporto viene loro preclusa la possibilità di vedersi riconosciute in un’unica soluzione le indennità di fine rapporto, così come previsto dall’art. 34, II comma, ANA 2003.

Abbiamo segnalato queste circostanze al Presidente del gruppo agenti, suggerendogli soprattutto di sanare a titolo definitivo l’anomalia sottoscrivendo la polizza, visto peraltro che la stessa risulta essere in scadenza (19.06.2020). L’intervento del Presidente di A.G.IT. è stato completamente ignorato dalla Compagnia.

Abbiamo inoltre evidenziato ad A.G.IT. non solo l’indebito arricchimento della Compagnia che per una parte di agenti recupera premi non dovuti ottenendo al tempo stesso delle agevolazioni fiscali non da poco, ma soprattutto abbiamo segnalato gli eventuali risvolti penali di questa situazione dai quali probabilmente non sarebbe esente neanche lo stesso Gruppo agenti. Al momento sono in corso dei confronti tra SNA ed A.G.IT, unicamente preoccupati da quest’ultima ipotesi, ma a quanto pare si sono reciprocamente convinti che non vi siano implicazioni penali a carico del Gruppo Agenti. Buon per loro, che sono addirittura in grado di anticipare un eventuale responso della Magistratura penale.

Tutto il resto invece può rimanere invariato, sia per SNA che per l’ A.G.IT.

Istruzioni per l’uso: cari agenti della Groupama, che oggi dovreste essere “verdi” dalla rabbia, premuratevi di fare ciò che dovrebbe fare la Vostra rappresentanza, vale a dire mettere in mora la Compagnia per il rimborso di premi assicurativi indebitamente pagati negli ultimi vent’anni. Parliamo di decine di migliaia di euro per ogni singolo agente e quindi nel complesso di milioni di euro da rifondere, fermo restando che per il futuro potete tranquillamente rifiutarvi di pagare il premio di una polizza per la quale permanga la contraenza di Groupama (circostanza sulla quale non abbiamo alcun dubbio !).

P.S.: In verità riteniamo che neanche per gli “azzurri” la Compagnia si preoccupi di procedere nella liquidazione per intero delle indennità di fine rapporto ai sensi dell’art. 34, II comma, ANA, ma nell’altro caso viene concesso pure il pretesto per non farlo.